Italian Italian English English Arabic Arabic
Search

Il CNF sulla riforma della giustizia civile: disattese le aspettative dell’avvocatura

LAW FIRM - STUDIO LEGALE PAOLO SPATARO > Law-Firm News  > Il CNF sulla riforma della giustizia civile: disattese le aspettative dell’avvocatura

Il CNF sulla riforma della giustizia civile: disattese le aspettative dell’avvocatura

«La riforma della giustizia civile delineata dai maxi emendamenti governativi rischia di disattendere gli obiettivi indicati dall’Onu nell’Agenda 2030 con la garanzia di accesso alla giustizia per tutti. Certamente disattende le aspettative legittime dell’avvocatura, maturate anche nel corso delle interlocuzioni con il ministero della Giustizia e con la Commissione Luiso». Così la Presidente del CNF Maria Masi al termine della seduta plenaria del Consiglio per la valutazione degli emendamenti al disegno di legge delega sulla riforma del processo civile depositato in Commissione giustizia del Senato.

«Il CNF – spiega Masi – aveva sottolineato più volte nel corso degli ultimi mesi che una riforma della giustizia non poteva esaurirsi in una modifica delle norme di rito soprattutto se non in grado di garantire migliore e maggioreefficienza al processo. È inaccettabile una riduzione dei tempi del processo se va a danno delle garanzie di difesa e del potere dispositivo delle parti, configurando regimi di preclusioni, sanzioni e filtri che non possono trovare giustificazione alcuna soprattutto se proposti in un’ottica di miglioramento».

«Così si onerano le parti, si gravano gli avvocati, esponendoli a non trascurabili ipotesi di responsabilità professionale, si rende complesso e difficile l’accesso alla giustizia, quasi fosse da considerarsi ‘punitivo’ il ricorso al giudice e alla giustizia. Di contro non si prevedono particolari prescrizioni per i magistrati soprattutto in riferimento ai tempi e alle modalità dei provvedimenti».

«Negli emendamenti governativi presentati in Parlamento – precisa la Presidente Masi – ci sono sicuramente aspetti e proposte che meglio e maggiormente realizzano le indicazioni che l’avvocatura istituzionale e associativa hanno avuto cura di segnalare e proporre, a dimostrazione che un approccio diverso era ed è possibile se la priorità è il diritto dei cittadini, ma il rischio è che siano fagocitati o peggio sacrificati in nome di una visione poco realistica».

Conclude Masi chiarendo che «nei giorni scorsi il CNF ha provveduto alla formale convocazione della sessione ulteriore del Congresso nazionale dell’avvocatura, che si svolgerà a Roma il 23 e 24 luglio, per una discussione sulle riforme del processo penale e civile. Il Consiglio nazionale forense non potrà che ribadire, nell’interesse di cittadini e imprese, i principi che sono alla base della proposta del CNF per il Recovery plan: la coniugazione delle esigenze di efficienza e rapidità con quelle, di pari rilievo, delle reali garanzie e della libera accessibilità alla giustizia per tutti».