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La smentita del Garante sul differimento dell’applicazione delle sanzioni previste dal GDPR

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La smentita del Garante sul differimento dell’applicazione delle sanzioni previste dal GDPR

Il Garante per la protezione dei dati, con un comunicato stampa del 19 aprile 2018, ha precisato di non essersi mai pronunciato su un differimento dell’applicazione delle sanzioni previste dal Regolamento europeo sulla privacy n. 679/2016.

La precisazione del Garante ha origine dalle notizie circolate su internet in merito a quanto disposto dall’Autorità con il provvedimento del 22 febbraio 2018, nel quale venivano delineate le modalità di monitoraggio e vigilanza sulla corretta applicazione del Regolamento, nonché, la verifica della presenza di adeguate infrastrutture per la trasmissione dei dati personali e il trattamento degli stessi tramite le nuove tecnologie.

La smentita del Garante. In particolare nella parte finale del citato provvedimento veniva disposto che «considerato che la delega per l’attuazione delle disposizioni del Regolamento di cui alla legge n. 205/2017 non è stata ancora esercitata e il decreto legislativo, che verrà adottato in ottemperanza alla medesima delega, sarà suscettibile di incidere profondamente sulla materia in esame, si ritiene opportuno differire l’applicazione del presente provvedimento con riferimento a quanto sopra fino a sei mesi dall’entrata in vigore del predetto decreto, fatta salva diversa determinazione del Garante adottata anche anteriormente a tale data».

Con il comunicato stampa, il Garante ha voluto precisare di non essersi pronunciato «sul differimento dello svolgimento delle funzioni ispettive e sanzionatorie» precisando inoltre che «nessun provvedimento potrebbe incidere sulla data di entrate in vigore del Regolamento europeo fissata al 25 maggio 2018».