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Law-firm News

Le ultime news giuridiche
LAW FIRM - STUDIO LEGALE PAOLO SPATARO > Law-firm News (Page 19)

Atto di precetto: esclusa la responsabilità dell’avvocato per importi superiori al dovuto senza la prova della colposa induzione al pagamento

Per affermare una condotta colposa del difensore rilevante ai sensi dell’art. 2043 c.c., in rapporto di relazione causale con il danno eventualmente derivante al debitore dal pagamento dell’intero importo precettato in favore del creditore, non è sufficiente che il professionista, nel redigere l’atto di precetto, abbia indicato importi superiori a quelli che poi risultino effettivamente dovuti; è invece necessario che la sua condotta si concretizzi quanto meno in una colposa induzione al pagamento dell’importo non dovuto, condotta che va specificatamente allegata e provata dal preteso danneggiato.  
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Da Equitalia ad AdER: ‘se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi’

Lo scioglimento delle società del gruppo Equitalia disposto dall’art. 1, d.l. n. 193/2016, con cancellazione d’ufficio dal registro delle imprese senza procedura di liquidazione, determina la conseguente attribuzione delle funzioni relative alla riscossione, dalla medesima data, alla Agenzia delle Entrate – Riscossione, qualificato ente pubblico economico, strumentale all’Agenzia delle Entrate.  In tale contesto, si verifica tra i due enti citati un fenomeno di successione in universum ius da uno ad un altro ente, in ragione del permanere degli scopi dell’ente pubblico soppresso in capo ad altro ente, risultando – come nel caso di specie – il passaggio, sia pure parziale,...

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Se il ricorrente non deposita copia della sentenza impugnata munita della relazione di notificazione, è improcedibile il ricorso per cassazione

In tema di ricorso per cassazione, la dichiarazione contenuta nel ricorso secondo cui la sentenza impugnata è stata notificata, ai fini del decorso del termine breve per impugnare, non può essere revocata o emendata dallo stesso ricorrente con la memoria successiva; pertanto, se il ricorrente, dopo aver formulato la dichiarazione predetta, non provvede a depositare - ai sensi dell’art. 369 c.p.c., comma 2, n. 2, e nel termine ivi previsto - copia della sentenza impugnata munita della relazione di notificazione, il ricorso va dichiarato improcedibile; salvo il caso in cui il ricorso sia stato proposto entro il termine di sessanta...

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Il giudice d’appello, dopo l’inizio della trattazione, perde il potere di definire anticipatamente il merito della lite ex art. 348-bis c.p.c.

L'inosservanza da parte del giudice d’appello della specifica previsione contenuta nell'art. 348-ter, comma 1, primo periodo, c.p.c., di dichiarare, dopo avere sentito le parti, inammissibile l'appello, che non ha ragionevole probabilità di essere accolto, prima di procedere alla sua trattazione ex art. 350 c.p.c., costituisce un vizio proprio dell'ordinanza di inammissibilità resa in applicazione dell'art. 348-bis, comma 1, c.p.c.: tale violazione della legge processuale è deducibile per cassazione ai sensi dell'art. 111, comma 7, Cost.; senza che sia anche necessario valutare se dalla stessa sia derivato un concreto ed effettivo pregiudizio al diritto di difesa delle parti, avendo il giudice...

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La violazione del principio del contraddittorio nei giudizi arbitrali deve essere accertata in base a requisiti ‘oggettivi’

In tema di giudizio arbitrale, la questione della violazione del contraddittorio deve essere determinata non sotto il profilo formale, ma nell’ambito di una ricerca volta all’accertamento di una effettiva lesione della possibilità di dedurre e contraddire, onde verificare se l’atto abbia egualmente raggiunto lo scopo di instaurare un regolare contraddittorio e se, comunque, l’inosservanza non abbia causato pregiudizio alla parte; ne consegue che la nullità del lodo e del procedimento devono essere dichiarate solo ove nell’impugnazione, alla denuncia del vizio idoneo a determinare, segua l’indicazione dello specifico pregiudizio che esso abbia arrecato al diritto di difesa.  
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Il Tribunale competente deve provvedere alla liquidazione del compenso del commissario giudiziale anche se il concordato è inammissibile

In tema di procedure concorsuali, il rinvio compiuto dall’art. 165, comma 2, l. fall. – il cui terzo comma prevede che la liquidazione del compenso finale avvenga “al termine della procedura” – comporta che, a seguito della chiusura – per qualsiasi causa – della procedura concordataria, il Tribunale competente sulla regolazione del concorso, nonostante la sua formale decadenza, abbia ancora il potere di provvedere alla liquidazione del compenso dovuto al commissario giudiziale, una volta che tutte le sue attività si siano concluse.  
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