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Imprecazioni in TV: il TAR Lazio conferma la sanzione per la RAI

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Imprecazioni in TV: il TAR Lazio conferma la sanzione per la RAI

Imprecazioni. Con la sentenza n. 9009/18, depositata il 21 agosto, il TAR Lazio ha confermato la sanzione di 25.000 euro inflitta dall’AGCom alla RAI per le imprecazioni ripetute durante la trasmissione “Uno mattina”.

L’Autorità rimproverava all’emittente la violazione dell’art. 34, commi 2 e 6, del d.lgs. n. 177/2005 (Testo Unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici) nonché del Codice di autoregolamentazione tv e minori. La RAI sosteneva invece che l’evento fosse stato accidentale ed imprevedibile, in quanto le imprecazioni sanzionate erano contenute in un pezzo preregistrato, circostanze che escludevano la responsabilità per l’emittente e dunque l’elemento della colpevolezza.

Motivazioni. Il tentativo di sottrarsi alla sanzione non ha però avuto esito positivo.

Il TAR ha sottolineato in primo luogo che il provvedimento, emesso all’esito di un procedimento sanzionatorio preceduto da contraddittorio procedimentale congruo ed adeguato tra le parti, si sottrae alle censure di annullamento.

In relazione al merito della vicenda, i giudici amministrativi rilevano che «si è senza alcun dubbio trattato, quale bestemmia/imprecazione, di contenuto lesivo dello sviluppo dei minori, mandato in onda per ben due volte e per giunta quale pezzo preregistrato, con condotta connotata da negligenza e imperizia».

Mentre, in relazione all’elemento della colpevolezza dell’emittente, deve riconoscersi quanto meno la negligenza della stessa «trattandosi appunto di contenuto preregistrato, sul quale pertanto poteva essere effettuato un preventivo controllo prima della sua messa in onda, e di imperizia, essendo stato trasmesso per ben due volte».