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La Procura del Tribunale di Trento fornisce istruzioni per la tutela della persona offesa

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La Procura del Tribunale di Trento fornisce istruzioni per la tutela della persona offesa

«In alcuni verbali redatti dalla polizia giudiziaria si ha l’impressione, a volte, che le persone offese evidenzino maltrattamenti che si protraggono da anni con la stessa attenzione con cui si denuncia lo smarrimento dei documenti. In realtà non è difficile intuire che le approssimazioni possono riguardare non il denunciante ma il verbalizzante. È pertanto indispensabile che tutti gli uffici di PG si organizzino affinché le denunce per maltrattamenti possano essere raccolte con le necessarie cure ed attenzioni».

Questa è parte della premessa contenuta nella circolare n. 3/18 del 26 aprile della Procura Distrettuale della Repubblica presso il Tribunale di Trento avente ad oggetto «direttive in merito alla ricezione di denunce concernenti alcuni reati commessi in danno dei cosiddetti soggetti deboli».

I riscontri oggettivi e la tutela della persona offesa. Nella circolare si legge che «l’unico modo per evitare situazioni di questo genere è quello di raccogliere, fin dall’inizio un racconto il più dettagliato possibile della persona offesa denunciante e di sottoporlo ad un vaglio accurato e rigoroso, al fine di consentire il reperimento di riscontri oggettivi». Detti riscontri oggettivi sono espressamente elencati nella circolare e spaziano dalle dichiarazioni rilasciate da altre persone, quali testi, familiari, altre vittime, alle documentazioni relative ai vari ambiti della vita dei soggetti coinvolti, alle consulenze tecniche e psichiatriche ecc..

Inoltre la circolare affronta svariati temi in relazione all’importanza della tutela della persona offesa confermando la necessità di approfondire la sua identificazione e quella del denunciato, nonché la situazione familiare e professionale.

Infine il testo si occupa di evidenziare l’importanza del racconto libero della vittima, del contatto con la Procura e del ruolo fondamentale delle domande di approfondimento nelle situazioni specifiche; oltre alla necessità di informare la persona offesa del significato reale della querela.