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Riforma del codice antimafia e dell’ordinamento penitenziario, avanti tutta

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Riforma del codice antimafia e dell’ordinamento penitenziario, avanti tutta

Si è svolto nella mattinata di oggi il Consiglio dei Ministri n. 74 che ha visto all’ordine del giorno, tra l’altro, la riforma del codice antimafia e dell’ordinamento penitenziario.

Codice antimafia. Il Governo ha approvato in via preliminare due decreti legislativi in tema di riforma del codice antimafia, di cui il primo disciplina il regime delle incompatibilità degli amministratori giudiziari, dei loro coadiutori, dei curatori fallimentari e degli altri organi delle procedure concorsuali in relazione a «rapporti di parentela, affinità, convivenza e, comunque, assidua frequentazione con magistrati addetti all’ufficio giudiziario al quale appartiene il magistrato che conferisce l’incarico». Il testo prevede inoltre «la vigilanza del Presidente della Corte di appello sulle nomine ai predetti incarichi, conferite a soggetti che abbiano con i magistrati del distretto giudiziario, in cui ha sede l’ufficio titolare del procedimento, rapporti di parentela, affinità, coniugio o frequentazione assidua».

Il secondo testo approvato reca disposizioni in materia di tutela del lavoro nell’ambito delle imprese sequestrate e confiscate, «favorendo l’emersione del lavoro irregolare, nonché il contrasto dell’intermediazione illecita e dello sfruttamento del lavoro e consentendo, ove necessario, l’accesso all’integrazione salariale e agli ammortizzatori sociali».

Ordinamento penitenziario. Il Governo ha poi approvato, in secondo esame preliminare, il decreto legislativo di riforma dell’ordinamento penitenziario, iniziativa che ha ricevuto il plauso del Presidente del CNF Andrea Mascherin e del Garante Nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale. Il provvedimento mira a ridurre il ricorso al carcere in favore di soluzioni improntate alla rieducazione del condannato, a razionalizzare le attività degli uffici preposti alla gestione del settore penitenziario, diminuire il sovraffollamento delle carceri e valorizzare il ruolo della Polizia Penitenziaria.

Registro delle opposizioni. Sul tavolo di Palazzo Chigi anche il decreto di modifica della disciplina del registro pubblico delle opposizioni, approvato in esame preliminare, secondo quanto disposto dalla legge per la concorrenza 2017 (l. n. 124/2017). In particolare, il testo estende la possibilità, per il cittadino, di negare agli operatori di telemarketing l’utilizzo dei propri dati presenti negli elenchi telefonici pubblici anche per gli invii effettuati tramite posta cartacea e razionalizza i canali di accesso per i cittadini al Registro, eliminando il fax, di fatto poco utilizzato nei primi 7 anni di esercizio.