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Vaccini: il TAR Lombardia sospende l’esclusione di un bimbo dal nido

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Vaccini: il TAR Lombardia sospende l’esclusione di un bimbo dal nido

Scenario della vicenda il Comune di Lovere dove i genitori di un bimbo iscritto all’asilo nido comunale si vedono negare l’accesso del minore a scuola per il mancato adempimento all’obbligo vaccinale di cui all’art. 3 l. n. 119/2017.

Obbligo vaccinale. La norma impone ai dirigenti scolastici di richiedere ai genitori, all’atto dell’iscrizione del minore di età compresa tra 0 e 16 anni, la presentazione di idonea documentazione comprovante l’effettuazione delle vaccinazioni previste dal precedente art. 1, ovvero l’esonero, l’omissione o il differimento delle stesse o, ancora, la presentazione di formale richiesta di vaccinazione all’ASL territorialmente competente. Per l’anno scolastico in corso, il termine per la presentazione di tale documentazione era il 10 marzo 2018.

Ora, nel caso di specie, il giudice prende atto che il minore era stato regolarmente iscritto dai genitori al nido comunale nel mese di settembre 2017, con contestuale consegna «alla direzione scolastica della richiesta inoltrata a mezzo lettera racc. A/R in data […] all’ASL di competenza al fine di sostenere un colloquio inerente l’obbligo vaccinale introdotto dal d.l. n. 73/2017 convertito con modificazioni dalla l. n. 119/2017».

Sospensione cautelare. Il 12 marzo i genitori si sono trovati di fronte al rifiuto della struttura di consentire l’accesso al bimbo e hanno dunque chiesto l’intervento del TAR impugnando l’atto sulla base del pregiudizio subito del figlio che si trovava ora nell’impossibilità «di frequentare l’asilo, da quale è stato escluso dopo 8 mesi di frequenza e ad inserimento intervenuto a far data dall’inizio dell’anno scolastico 2017».

In virtù di tali considerazioni e della previsione di cui all’art. 56, comma 1, c.p.a. che consente l’adozione di misure cautelari monocratiche prima della trattazione della domanda cautelare da parte del collegio «in caso di estrema gravità ed urgenza, tale da non consentire neppure la dilazione fino alla data della camera di consiglio», il giudice ha accolto la domanda dei genitori sospendendo l’esecuzione del provvedimento impugnato fino alla seduta della Camera di Consiglio fissata per il prossimo 4 aprile.