Con sentenza n. 115/19 del 15 gennaio, il Tribunale di Firenze, chiamato a risolvere una controversia fra banca e correntisti, si interroga sulla validità di un contratto di apertura di credito riqualificandolo, sulla base delle pattuizioni intercorse fra le parti ed ai fini dell’applicazione della legge n. 108/1996, come rapporto di mutuo.  

La mancata ammissione della prova testimoniale o di un’altra prova può essere denunciata per cassazione solo nell’ipotesi in cui essa abbia determinato l’assenza di motivazione su un punto decisivo della controversia.

Gli Ermellini confermano la condanna di un imputato trovato in possesso di diversi articoli destinati alla vendita, indubbiamente reperiti illecitamente dal “mercato del falso”.  

Il termine di 3 mesi entro cui il datore di lavoro può procedere alla regolarizzazione del mancato versamento delle ritenute sulle retribuzioni dei suoi dipendenti e beneficiare della causa di non punibilità decorre dalla data di notifica del decreto di citazione a giudizio, purché questo contenga tutti gli elementi essenziali dell’avviso di accertamento.  

Le presunzioni legali previste da norme tributarie non possono costituire da sé fonte di prova della commissione dei reati di cui al d.lgs. n. 74/2000, potendo solo essere fondamento di elementi indiziari.

In relazione all’assolvimento dell’obbligo di repechage, il datore di lavoro ha l’onere di fornire la prova di fatti e circostanze che possano dimostrare la veridicità di quanto allegato circa l’impossibilità di una collocazione alternativa del lavoratore licenziato all’interno contesto aziendale.

Per l’operatività del divieto di provare la colpevolezza dell’imputato sulla base delle dichiarazioni rese da chi si è sottratto volontariamente all’esame dell’imputato stesso, non è necessaria la prova di una specifica volontà di sottrarsi al contraddittorio, ma è sufficiente la volontarietà dell’assenza del teste che sia determinata da una qualsiasi libera scelta.  

Gli atti dispositivi del patrimonio in genere, scaturenti dalla negoziazione globale che i coniugi compiono in sede di separazione e divorzio, non sono altro che contratti tipici, la cui causa è quella di definire in modo non contenzioso e tendenzialmente definitivo la crisi di coppia. Per questo motivo, tali “contratti della crisi coniugale” devono ritenersi esenti da imposte e tasse.  

Nessuna via d’uscita per moglie e marito, beccati a tentare di incassare un biglietto sottratto a una tabaccheria. Significativa anche la circostanza che l’uomo abbia chiesto di non inserire le proprie generalità nel sistema telematico per il controllo del tagliando.  

Con una nota informativa, il Comitato Europeo per la Protezione dei Dati si è rivolto alle aziende e alle autorità pubbliche sui trasferimenti di dati a norma del GDPR in caso di Brexit senza accordo con l’Unione Europea.