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Law-Firm News

LAW FIRM - STUDIO LEGALE PAOLO SPATARO > Law-Firm News (Page 91)

Le SS.UU. statuiscono la natura (sempre) multifattoriale della valutazione delle condizioni di detenzione ai fini dell’art. 35-ter o.p.

La Cassazione, nella sua massima composizione, torna ad occuparsi delle condizioni di detenzione, declinando i principi dettati – nell’ambito di condanne ricevute dal nostro Paese – dalla Corte europea dei diritti dell’uomo. Più in dettaglio, stabilisce quali siano i criteri che devono guidare il Magistrato di Sorveglianza che debba gestire i rimedi alle violazioni convenzionali elaborati qualche anno fa, quale diretta conseguenza – tanto da esser espressamente estesi ai ricorrenti del caso (ai sensi dell’art. 2, d.l. n. 92/2014) – della sentenza Torreggiani (cfr. Corte EDU, 8/1/2013, Torreggiani v. Italia). Lo fa, mediante un’analitica ricostruzione dell’evoluzione storico-legislativa intervenuta sul punto,...

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Dovuta la restituzio in integrum al dipendente sospeso in via cautelativa, se il procedimento disciplinare non viene attivato

La sospensione obbligatoria dal servizio del dipendente pubblico ai sensi dell’articolo 4 legge 27 marzo 2001 n. 97 costituisce misura cautelare di carattere interinale, il cui esito è legato agli sbocchi del procedimento disciplinare, restando giustificata solo ove la sanzione inflitta sia di gravità pari o maggiore della sospensione applicata. Ove il procedimento disciplinare non venga attivato o la sanzione inflitta sia di minor gravità al dipendente è dovuta la restituzio in integrum in relazione al periodo di sospensione cautelare non legittimato dalla sanzione irrogata.
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Rito abbreviato e applicazione ratione temporis della riforma Orlando

La Suprema Corte ha affermato che la riduzione per il rito abbreviato operata in misura di un terzo e non della metà in relazione ad un reato contravvenzionale trova applicazione anche in relazione ai fatti commessi prima dell’entrata in vigore della l. 103/2017. Tuttavia, se nel giudizio di Appello, l’applicazione della riduzione non è richiesta né con i motivi di Appello e nemmeno in sede di conclusioni dinanzi a quel Giudice, la stessa non potrà essere fatta valere con il successivo ricorso per Cassazione.  
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Il Fisco può insinuarsi nel passivo con l’avviso di addebito e l’avviso di accertamento esecutivo?

Il dubbio sollevato dalla Corte di Cassazione è se l’avviso di addebito e l’avviso di accertamento esecutivo dell’Agenzia delle Entrate, quali nuovi titoli previsti dagli artt. 29 e 30 d.l. 31 maggio 2010, n. 78, convertito dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, sostituiscano la notifica della cartella di pagamento ai fini dell’insinuazione nel passivo fallimentare.
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Contratto di lavoro e relazione stabile: elementi non sufficienti per rimanere in Italia

Respinta definitivamente la richiesta di protezione presentata da un cittadino originario della Guinea. Fondamentale, innanzitutto, la mancanza di credibilità nel suo racconto. Allo stesso tempo, i Giudici ritengono non sufficiente il richiamo da lui fatto a un contratto di lavoro e a una relazione stabile per consentirne la presenza in Italia.  
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L’applicazione della lex mitior per chi integra il reato di insider trading

Con la sentenza in epigrafe la Suprema Corte di Cassazione ha valutato la correttezza della sanzione amministrativa pecuniaria irrogata dalla CONSOB per l’ammontare di € 125.000,00 nei confronti del sig. V., ai sensi dell’art. 187-bis, comma 1, lett. a), del d.lgs. 58/1998 (di seguito TUF), unitamente alla confisca, disposta in applicazione dell’art. 187-sexies del TUF, per una somma di oltre € 600.000,00 a titolo di equivalente del prodotto da reato ottenuto dall’abuso di informazioni privilegiate (cd. insider trading), sanzionato dall’art. 184 del TUF.  
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L’invio della quietanza come prova del risarcimento contenente il codice Iban viola i dati personali del terzo beneficiario

La prova fornita dall’assicurazione al proprio assicurato circa l’avvenuto risarcimento del danno al fine di tenerlo indenne dalle pretese risarcitorie di soggetti terzi non può prevalere sul diritto alla riservatezza ed alla tutela dei dati personali di quei soggetti terzi, assumendo fondamentale rilievo, al riguardo, il rispetto dei cd. Principi di proporzionalità, pertinenza e non eccedenza di cui all’art. 11 d.lgs. n. 196/2003 (ratione temporis, oggi articolo 27, comma 1, lettera a), numero 2), del d.lgs. 101/2018. Oggi il riferimento è da farsi all’art. 5 del Reg. UE 679/2016.  
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