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Law-Firm News

LAW FIRM - STUDIO LEGALE PAOLO SPATARO > Law-Firm News (Page 27)

L’hosting provider è responsabile per le pratiche commerciali scorrette del professionista?

Non c’è un’oggettiva incompatibilità tra la figura del professionista, ai sensi della normativa sulle pratiche commerciali scorrette, e quella di hosting provider, ai sensi della normativa sul commercio elettronico. Esse, però, devono essere coordinate nel senso che è possibile sanzionare le condotte che violano le regole della correttezza professionale, ma non è consentito che mediante l’applicazione della disciplina sulle pratiche scorrette si impongano all’hosting provider prestazioni non previste dalla disciplina sul commercio elettronico e dallo specifico contratto concluso.  
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Il rientro illegale in Italia non basta per negare al detenuto l’affidamento al servizio sociale

Riprende vigore la richiesta presentata da un uomo che deve scontare meno di tre anni di reclusione. Per i Giudici della Cassazione il rientro non autorizzato in Italia non è elemento sufficiente per negare l’affidamento in prova. Necessario, invece, valutare l’evoluzione della personalità del condannato ed il suo inserimento familiare, sociale e lavorativo.  
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Alla Consulta il visto di censura della corrispondenza tra il detenuto al 41-bis e il suo difensore

È rilevante e non manifestamente infondata, in riferimento agli artt. 3, 15, 24, 111 e 117 Cost., anche in relazione all’art. 6 CEDU, la questione di legittimità costituzionale dell’art. 41-bis, comma 2-quater, lettera e), ord. pen., nella parte in cui prevede, per i detenuti sottoposti al regime di cui al comma 2 e seguenti, la sottoposizione a visto di censura della corrispondenza, senza escludere quella indirizzata ai difensori.  
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Luci ed ombre della CEDU sulle intercettazioni di massa e lo scambio di dati tra gli Stati

Luci ed ombre della CEDU sulle intercettazioni di massa e lo scambio di dati tra gli Stati
Le intercettazioni di massa e la sorveglianza dei servizi elettronici (mail, internet, fax etc.) hanno assunto un’importanza fondamentale nella nostra società per la lotta al terrorismo ed alla criminalità, incrementando lo scambio di dati tra paesi, soprattutto verso gli USA, con ovvie problematiche. In generale le intercettazioni di massa non violano la privacy se accompagnate da dovute garanzie contro gli abusi...

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Se il conflitto tra giudice penale e giudice civile causa stasi processuale chi decide sulla competenza?

Al fine di evitare inutili stasi processuali incompatibili con il principio della ragionevole durata del processo sarebbe opportuna una diversa lettura delle norme in materia di competenza la quale, modellata sulla falsariga dell’art. 28 cod. proc. pen. – che potrebbe essere considerato come una norma “di sistema” – consenta anche al giudice civile di dirimere il conflitto negativo tra giudice civile e giudice penale; ciò richiede un intervento della Corte di legittimità diretto, in casi del genere, a consentire l’esperibilità del regolamento di competenza, statuendo con potere vincolante per tutti a quale giudice la parte debba rivolgersi.  
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Come si quantifica il compenso del professionista che redige la relazione sulla proposta di concordato

Sussiste il diritto al compenso del professionista anche in caso di assenza dei presupposti di ammissibilità al concordato preventivo. L’art. 161 l. fall. spiega come deve essere formulata la relazione, ma non dice nulla circa la quantificazione del compenso professionale del redattore. La questione è regolata dall'art. 2233 c.c. secondo cui il compenso delle prestazioni d'opera intellettuali, se non è convenuto dalle parti e non può essere determinato secondo le tariffe o gli usi, è determinato dal giudice; la norma prevede una gerarchia a carattere preferenziale dei criteri di liquidazione con l'ulteriore conseguenza che il ricorso ai criteri sussidiari (tariffe...

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L’impugnazione ‘a grappolo’ di un lodo arbitrale non è di per sé inammissibile

La prospettazione “a grappolo” di una pluralità di censure non è ragione di pregiudiziale inammissibilità del gravame quando, scandagliandone la formulazione, sia possibile scindere il contenuto cassatorio di ciascuna censura e, indipendentemente dalla sua rubricazione e, ancor di più, dalla correttezza dell’indicazione numerica adottata, sia identificabile, tra quelli enunciati dall’art. 360 c.p.c., e non diversamente dell’art. 829 c.p.c., il parametro normativo di riferimento.  
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