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Law-Firm News

LAW FIRM - STUDIO LEGALE PAOLO SPATARO > Law-Firm News (Page 41)

Cosa accade se il difensore di fiducia non accetta la veste di domiciliatario e l’imputato non elegge nuovo domicilio?

In tema di elezione di domicilio effettuata dall’imputato presso il difensore d’ufficio, qualora quest’ultimo non accetti la veste di domiciliatario, come consentito dal comma 4-bis dell’art. 162 c.p.p., introdotto dalla l. n. 103/2017, e l’imputato non provveda ad effettuare una nuova e diversa elezione di domicilio, si deve procedere comunque mediante notifica secondo le prescrizioni dettate dagli artt. 157 e 159 c.p.p. e non mediante consegna dell’atto da notificare al medesimo difensore d’ufficio ai sensi dell’art. 161, comma 4, c.p.p..  
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Non riconosce i sintomi dell’infarto: medico condannato

Nei reati colposi omissivi impropri, il meccanismo di accertamento del nesso causale di tipo c.d. “controfattuale” richiede, oltre al rispetto del principio di alta credibilità logica sulla rilevanza condizionalistica della condotta doverosa omessa, un accertamento fondato sia su affidabili informazioni scientifiche, sia sulle contingenze del caso concreto.    
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È il Giudice di merito che valuta gravità dell’inadempimento e proporzionalità della sanzione

In un rapporto di lavoro dipendente, la fiducia è fattore che condiziona la permanenza del vincolo contrattuale e può avere un'intensità differenziata a seconda della funzione, della natura e della qualità del singolo rapporto, della posizione delle parti, dell'oggetto delle mansioni e del grado di affidamento che le stesse esigono. Elementi, questi, che devono essere tutti apprezzati dal giudice di merito, perché la valutazione sulla gravità dell'inadempimento e sulla proporzionalità della sanzione rispetto all'addebito contestato deve essere espressa tenendo conto, da un lato, dei profili oggettivi e soggettivi della condotta, dall'altro delle caratteristiche proprie del rapporto in relazione al quale...

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La nomina a presidente del TAR è incompatibile con l’attività forense della figlia

In virtù dell’art. 18 r.d. n. 12/1941 (ordinamento giudiziario), sussiste una «presunzione assoluta di incompatibilità di sede per i presidenti di uffici giudiziari monosezionali e non consente di pervenire alla soluzione per cui l’impegno personale dell’avvocato-congiunto di astenersi da ogni attività, anche stragiudiziale, nel campo del diritto amministrativo, dismettendo altresì gli incarichi già affidatigli, sia idonea a rimuovere lo stato di incompatibilità».    
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