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Law-Firm News

LAW FIRM - STUDIO LEGALE PAOLO SPATARO > Law-Firm News (Page 356)

L’art. 342 del codice di rito non è applicabile al procedimento impugnatorio avanti al CNF

Il giudizio di competenza del Consiglio Nazionale Forense a seguito di ricorso avverso provvedimenti disciplinari emessi dal Consiglio territoriale, pur avendo indubbi connotati impugnatori, non è ammissibile all’appello disciplinato dal codice di procedura civile che si configura come un giudizio di secondo grado avente natura omogenea rispetto a quello di primo grado. Stante la natura amministrativa del provvedimento disciplinare è solo con il ricorso avverso tale procedimento che si instaura, per la prima volta, un procedimento giurisdizionale. Ne deriva che, al ricorso proposta innanzi al CNF avverso la decisione emessa dal Consiglio distrettuale non può ritenersi applicabile il disposto dell’art....

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Motociclo in marcia, un uomo prova a bloccarne la corsa: è violenza privata

Violenza privata: confermata la condanna per un uomo, che ha cercato prima di fermare un mezzo e poi di inseguirlo. Alla base dell’assurda azione la pretesa riguardante un credito lavorativo. Decisivo per i Giudici il fatto che l’uomo sotto processo ha fatto in modo da impedire, seppur solo in minima parte, la libertà di movimento del conducente del motociclo.  
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Rideterminazione della pena: la pattuizione presentata dalle parti vincola il giudice?

Il Giudice dell'esecuzione a cui sia richiesto di accogliere il nuovo accordo delle parti sulla rideterminazione della pena, deve valutare l'istanza congiunta delle parti e può rideterminare la pena in favore del condannato soltanto in caso di mancato accordo, ovvero di pena ritenuta incongrua. In questo secondo caso, senza fare ricorso a criteri automatici di tipo aritmetico, provvede in via autonoma e discrezionale ai sensi degli artt. 132e 133 c.p., pur nel rispetto dell'accordo originariamente intervenuto tra le parti quanto agli elementi influenti sulla pena.  
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Il giudice non può rilevare d’ufficio una ragione di nullità del licenziamento diversa da quella eccepita dalla parte

La disciplina della invalidità del licenziamento è caratterizzata da specialità, rispetto a quella generale della invalidità negoziale, desumibile dalla previsione di un termine di decadenza per impugnarlo e di termini perentori per il promovimento della successiva azione di impugnativa. Pertanto, il giudice non può rilevare d’ufficio una ragione di nullità del licenziamento diversa da quella eccepita dalla parte.  
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