Respinta definitivamente la richiesta di risarcimento presentata dalla vittima, protagonista di un capitombolo lungo una mulattiera. A inchiodarlo alle proprie responsabilità è la constatazione che egli era a conoscenza delle precarie condizioni della strada e l’ha percorsa senza le dovute cautele.  

Non è sufficiente l’acquisizione del titolo di avvocato nelle more del processo per far venir meno la funzione della sanzione irrogata dal COA ai due ricorrenti, essendosi pienamente consumato il (grave) illecito disciplinare attraverso la diffusione in internet del titolo non ancora conseguito.  

In materia di separazione personale tra coniugi, la domanda di addebito della separazione può essere introdotta per la prima volta con la memoria integrativa di cui all’art. 709, comma 3, c.p.c..  

Il 26 giugno 2019 si è tenuta a Roma la cerimonia di parificazione del rendiconto generale dello Stato. Il Procuratore Generale, Alberto Avoli, della Corte dei Conti ha depositato una memoria di 220 pagine che vi consiglio di leggere con la massima attenzione.  

La Corte Suprema di Cassazione, con ordinanza n. 17592/19, depositata il 28 giugno, si sofferma sulla responsabilità dell’istituto di credito nei confronti del prenditore dell’assegno a seguito dell’indebita alterazione cronologica dell’ordine di pagamento del medesimo.    

L'Agenzia delle Entrate ha chiarito la platea dei soggetti che beneficiano dello slittamento al 30 settembre dei versamenti annuali.  

Costituendo l’autorizzazione a detenere armi un permesso concesso in deroga al divieto generale in materia, il porto d’armi per uso sportivo non rende legittimo l’utilizzo della stessa per finalità differenti.  

Confermato il carcere, nonostante i problemi di salute lamentati dall’uomo. Per i Giudici è evidente l’afflizione aggiuntiva da lui subita, ma ciò non è sufficiente a considerare il trattamento penitenziario disumano.  

Si è in presenza di un licenziamento ritorsivo e/o discriminatorio quando l’atto di recesso costituisce l’ingiusta e arbitraria reazione ad un comportamento legittimo del lavoratore.    

L’interpretazione volta a riconoscere la legittimazione all’intervento in assemblea al solo usufruttuario poggia sulla ratio sottesa all’art. 2370 c.c. che vede la partecipazione all’assemblea strettamente funzionale all’esercizio del voto. Neppure dalla formulazione generica dell’articolo 2352 c.c., ultimo comma, si individuano indici idonei ad attribuire al socio nudo proprietario il diritto di partecipare all’assemblea.